Cozzo Rotondo: Mito o potenziale di sviluppo culturale?

Cozzo Rotondo: Mito o potenziale di sviluppo culturale?

“Il futuro deve avere un cuore antico”

(Prof. Rosalbino Turco)

 

Si è tenuto ieri, giorno 23 Giugno 2017, il convegno dal titolo <<Cozzo Rotondo…Trent’anni dopo>> nella Chiesa “Santo Stefano Protomartire” di Bisignano organizzato dal “Centro studi il Palio” e dall’ Archeoclub di Bisignano in occasione della settimana dedicata alla manifestazione culturale intitolata “Il Palio del Principe di Bisignano”.

Il tumulo di Cozzo rotondo(una collinetta artificiale alta circa 41 metri e larga circa 124 metri) situato nella zona a valle di Bisignano, in località Grifone, è il più grande d’ Italia, ed era stato posto all’attenzione degli studiosi e dell’opinione pubblica nel 1986 proprio dall’allora assessore alla cultura di Bisignano il prof. Rosalbino Turco, che ieri è stato presente al convegno nella doppia veste di moderatore e relatore. Oltre a lui erano presenti altri relatori, quali la dott. Rossella Scavello(Archeologa dottoranda all’ Unical) e il dott. Alberto Pichardo (Università di Siviglia-Viterbo), che da due anni, su segnalazione del neo sindaco di Bisignano, Francesco Lo Giudice, e con la collaborazione dell’ Archeoclub rappresentata dal suo presidente nella figura di Alessandro Sireno ed altri studiosi, hanno avviato degli studi di ricerca proprio su questo enigmatico ed affascinante tumulo ancora tutto da scoprire.

 

Il tumulo di Cozzo Rotondo

 

Trent’anni fa gli studi su questo sito archeologico erano stati interrotti per mancanza di fondi, così come era avvenuto anche nel 1993, ora dopo anni di oblio l’attenzione degli studiosi e la voglia di portare fino in fondo le ricerche riemergono prepotenti perché ci sono le condizioni per mandare in porto un progetto di ricerca sia d’archivio che di rilevamenti sul territorio che potrebbero portare a scoperte eccezionali che non solo andrebbero a ridisegnare la geo-fisica del territorio ma anche l‘economia e lo sviluppo di una piccola cittadina come Bisignano che potrebbe diventare non solo sede di interesse storico-archeologico ma anche meta di attrazione turistica.

Nella Foto: L’archeologo Alberto Pichardo

Ph: Francesco Risuleo                                                                                 

 

Roberto Adimari

3 risposte

  1. Lorenzo cotroneo ha detto:

    Bisogna andare fino in fondo
    Ho sempre seguito la vivenda

  2. Lorenzo cotroneo ha detto:

    Bisogna andare fino in fondo
    Ho sempre seguito la vivenda

  3. Luigi Pirillo ha detto:

    Certamente alla base del tumulo vi è una sepoltura, ma non è quella del re Alarico…che si trova altrove 🙂

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